Eurostat, in occasione della Settimana Europea dell'Energia Sostenibile, ha presentato i dati sul consumo di energie rinnovabili e i risultati sono stati incoraggianti: la quota delle fonti “verdi” è infatti quasi raddoppiata, passando dal 5,4 al 9 per cento nella UE e dal 5,7 al 9,5 per cento in Italia. Nonostante la buona performance, la Penisola non si avvicina ancora ai livelli di altri Paesi e del Nord Europa in particolare. Tra i Paesi più virtuosi, in testa troviamo la Lettonia con il 36,2% di energia da fonti green, seguita da Svezia (34%), Austria (27%), Finlandia (23%), Portogallo (19%), Danimarca (16,7%) e Slovenia (13%).
All’Italia spetta invece il primato del consumo di gas (non è un vanto ahimè), il cui impiego è cresciuto dal 32,2 del 1999 al 37,9 per cento del 2009, contro una media europea del 24,5%. L'Italia è seconda solo all'Olanda (43%), assieme alla Gran Bretagna (38%) e prima dell'Ungheria (36%). Nonostante sia rimasto la principale fonte di energia dell’Unione, il consumo di petrolio e prodotti petroliferi ha visto un calo nel decennio in tutta l’Unione europea, passando dal 39 al 36,6 per cento.La flessione riguarda anche l’Italia, che dimostra però di utilizzare una maggiore quantità di petrolio rispetto alla media Ue: tra il 1999 e il 2009 il consumo nel nostro Paese è passato dal 53 al 42,3 per cento.
Stabile invece l'utilizzo di energia nucleare, che si attesta al 14%. Per quanto riguarda i carburanti solidi, in Europa si è passati da quota 18 a 16 per cento, mentre in Italia si registra una crescita dal 6,8 al 7,6 per cento.
Si spera che con il 4° Conto Energia i nostri politici non "taglino le gambe" a chi sta pensando di dotare la propria abitazione di un impianto fotovoltaico.
Grazie per l'attenzione
Cristian
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui il tuo commento, è gratuito e non è necessario registrarsi, basta scegliere "anonimo" come tipologia di utente.