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Mandare le e-mail col pensiero: il computer che si comanda senza mani

Riporto qui un interessante articolo tratto dal corriere della sera.


MILANO - Inviare email col pensiero utilizzando un computer privo di mouse e tastiera. A ideare il software per il pc che si usa senza mani è stato un gruppo di studiosi israeliani della Ben-Gurion University di Beer-Sheva of the Negev. Per ora si tratta di un prototipo, in grado di connettere l'attività cerebrale dell’utente con il computer. «La tecnologia -afferma Rami Puzis, che ha partecipato alla ricerca – è stata progettata per aiutare coloro che hanno una disabilità fisica grave e non riescono a manipolare un mouse o una tastiera».

COME FUNZIONA - Il software si basa sull'uso di un casco, indossato dall’utente, fornito di elettrodi che servono a registrare l’ elettroencefalogramma. «Il sistema di interfaccia computer-cervello consente di rilevare le intenzioni dell’utente, interpretando la sua attività cerebrale: gli impulsi elettricivengono inviati al computer che traduce questi segnali in azioni», spiega Donatella Mattia, neurologa e neurofisiologa all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Santa Lucia di Roma e responsabile del laboratorio imaging e brain computer interfacing.

DIVERSI PROTOTIPI - «Esistono già altri prototipi testati sui pazienti – continua Mattia - . Hanno dimostrato di essere un valido ausilio per le persone con gravi disabilità, consentendo loro di comunicare e avere maggiore autonomia. Stiamo cercando di affinare la ricerca di base in modo da poter trasferire i modelli dai laboratori, dove sono sperimentati su un gruppo ristretto di persone, all’effettivo utilizzo da parte di un elevato numero di utenti nella vita di ogni giorno». Servono, quindi, altri studi prima che le nuove tecnologie siano fruibili da tutti. I ricercatori ci stanno lavorando, integrando le loro conoscenze e competenze: dagli informatici ai bioingegneri, dai neurofisiologi ai neurologi, dai neuroriabilitatori ai fisioterapisti.

FUORI DAI LABORATORI - Sono in corso quattro progetti finanziati dall’Unione europea nell’ambito del settimo programma quadro di ricerca, tra i quali TOBI, Tools for Brain-Computer Interaction , cui partecipa anche l’ospedale romano specializzato nella riabilitazione neuromotoria . «Ci vorranno un paio di anni per validare i risultati su un’ampia popolazione di utenti», afferma Mattia.


Grazie per l'attenzione
Cristian
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