Un grande pilota, un ragazzo solare, uno che le cose non le mandava a dire. Ecco chi era. Domenica mattina mi sono svegliato con la triste notizia della sua morte. Per uno che fa quel mestiere, il rischio di morire o farsi tanto male è sempre dietro ad ogni curva. Ma i piloti non ci pensano. Non devono, non possono. Pensano a spalancare il gas e dare il meglio di se per lasciarsi tutti dietro. Marco stava facendo questo e purtroppo è andata male. Io lo stimavo molto, sia dal lato sportivo che da quello umano, anche senza conoscerlo personalmente.
Super Sic, questo il nomignolo che gli avevano dato in moto gp, è nato a Cattolica, ma fin da piccolo ha vissuto a Coriano. Ha cominciato a correre a 7 anni con le minimoto nella sua città.
A 12 anni è proclamato campione italiano, così come nel 2000, anno nel quale ha gareggiato per il titolo europeo conquistando la 2ª posizione. A 14 anni ha preso parte al Trofeo Honda NR (sale in 2 occasioni sul podio) ed al campionato italiano 125 GP. Nel 2002 è stato campione europeo classe 125cc e lo stesso anno, dopo un buon apprendistato a livello nazionale ed europeo, ha debuttato nel Motomondiale - classe 125 nel Gran Premio della Repubblica Ceca nel team dell'Aprilia CWF - Matteoni Racing, al posto di Jaroslav Huleš. Nel 2006 è passato in 250, alla guida della Gilera RSV 250 con capotecnico Rossano Brazzi, già tecnico di campioni come Valentino Rossi e Marco Melandri, il quale però si ammala dopo le prime gare lasciandolo senza una vera "guida" durante tutta la stagione. Nel 2010 passa alla classe MotoGP con la RC212V del team San Carlo Honda Gresini, il compagno di squadra è Marco Melandri. Ottiene come miglior risultato un quarto posto in Portogallo e termina la stagione all'8º posto con 125 punti.
Ricorderemo sempre la sua simpatia e la sua folta chioma riccia. Addio Sic, questo è il mio umile saluto a te!
R.I.P.
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