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Gomorra - La serie - Don Pietro Savastano


Don Pietro Savastano
Figlio di un importante camorrista, diventa il boss del clan succedendo al padre e trasformandolo in uno dei più potenti in tutta Italia e in tutto il mondo. Pietro Savastano fa inoltre dello spaccio della droga il punto centrale dell'economia del clan, alleandosi con molti cartelli e mafie in tutto il mondo. Si sposa con Immacolata Savastano, intelligente e spietata come lui, e insieme hanno un figlio, Gennaro Savastano, destinato a succedere al padre.
Nella prima stagione della serie, Don Pietro ordina al suo braccio destro Ciro Di Marzio di spaventare Salvatore Conte, il gestore dello spaccio di hashish per conto del clan che da tempo era venuto in discordia con il boss, incendiandogli la casa. Conte, però, si vendica, ordinando una serie di attentati col fine di uccidere gli affiliati più fedeli al boss. Don Pietro, allora, ordina ai suoi di ucciderlo, ma scopre che già da tempo Conte era fuggito in Spagna, a Barcellona. In seguito a una retata della polizia, Don Pietro sospetta che all'interno del clan ci sia un traditore, che rivela vitali informazioni alle forze dell'ordine. Intanto, ritenendo il figlio Gennaro Savastano troppo immaturo per succedergli alla guida del clan, Don Pietro vede in Ciro il suo ideale successore. Don Pietro, ormai diventato paranoico, uccide un suo sottoposto che credeva essere il traditore, ma che in verità era innocente. Si allontana quindi dal luogo del delitto con una borsa piena di soldi e della giacca con della cocaina. Informato del fatto che il figlio Gennaro ha avuto un grave incidente, Don Pietro si dirige in gran carriera in macchina verso l'ospedale ma viene fermato da una pattuglia della polizia che, trovata la borsa e la giacca, lo arresta. Don Pietro viene quindi recluso nel carcere di Poggioreale dove viene rispettato e temuto da tutti i detenuti. Subito, però, entra in inimicizia con l'onesto direttore del carcere, che lo mette in isolamento dopo aver scoperto che il boss era ancora in contatto con il suo clan per mezzo di un cellulare nascosto. Per vendicarsi, Don Pietro organizza una serie di rivolte dentro il carcere. Durante il giorno di colloquio tra detenuti e famigliari, Don Pietro dice a Genny di tenersi pronto a diventare il nuovo boss, anche se la moglie è dubbiosa. Poco tempo dopo un esponente del clan dei nigeriani, che gestisce lo spaccio di crack, si fa arrestare per parlare direttamente con il boss, che però è infastidito dalle sue richieste. Inizia così una vera e propria guerra all'interno del carcere, nella quale affiliati di entrambi i clan vengono accoltellati o feriti gravemente. Stanco delle restrizioni del carcere, Don Pietro propone una tregua e un aumento di stipendio ai nigeriani se lo aiuteranno a organizzare una protesta di enormi dimensioni all'interno del carcere. Il direttore del carcere, impressionato dalla ribellione, sembra arrendersi a Don Pietro, facendogli ottenere alcuni privilegi e facendo in modo che una guardia, amica del boss, potesse far arrivare nelle mani di Don Pietro un altro cellulare. Quella stessa sera Don Pietro chiama Ciro ordinandogli di compiere un massacro in un bar frequentato dai componenti del clan dei nigeriani. Il giorno dopo, però, Don Pietro viene portato a cospetto del direttore che gli rivela che la sua telefonata è stata intercettata e che, quindi, sarà subito sottoposto al regime carcerario speciale 41 bis. Ormai impossibilitato dal comandare il clan, Don Pietro nomina Genny, affiancato da Ciro, nuovo boss anche se, convinto dalla moglie, nominerà dopo poco tempo lei stessa. Passato moltissimo tempo, Genny, per avere consigli su come gestire il clan in estrema difficoltà, visita il padre trovandolo però deperito e catatonico, neanche in grado di parlare. Sottoposto a cure psichiatriche, è ordinato il trasferimento in un altro carcere per Don Pietro ma, durante il viaggio del blindato, questo viene attaccato da alcuni uomini in passamontagna, che trucidano tutti i poliziotti. Raggiunto Don Pietro, questi si alza e segue gli uomini, capeggiati da Malammore, un suo fedelissimo, perfettamente cosciente e lucido.


Fortunato Cerlino
Fortunato Cerlino (Napoli, 1971) è un attore italiano, noto per aver interpretato Pietro Savastano in Gomorra - La serie e Rinaldo Pazzi nella serie statunitense Hannibal.
La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Il ministro (2015) di Giorgio Amato dove ha interpretato la parte del ministro. 


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