MI PUOI PORTARE A CASA QUESTA SERA? ABITO FUORI MODENA, MODENA PARK!!
Inizia con Colpa d'Alfredo l'evento megagalattico del concerto dei record! A dire il vero, l'atmosfera si scalda con la musica di Odissea nello Spazio e soltanto dopo Vasco intona Colpa d'Alfredo, seguita da un benvenuto che infiamma tutti i cuori: «Benvenuti alla festa epocale di Modena Park, benvenuti al concerto che non avrà mai fine, benvenuti nella leggenda, benvenuti nel record mondiale»
Cosi inizia la storia, la nostra storia, perchè ascoltare quarant’anni di canzoni scritte e interpretate dal rocker italiano, diluite in tre ore e mezzo di entusiasmante e forsennato show, significa ripercorrere la nostra vita, o perlomeno, i nostri ultimi 40 anni (per chi ne ha di più). Io ne ho meno ed ho iniziato ad ascoltare Vasco soltanto dagli anni 90, ma ne sono rimasto subito folgorato.
«Ciao a tutti, siete arrivati tutti, siete stati controllati, analizzati…», se la ghigna entusiasta il Komandante dal palco, prima di avventurarsi in questo viaggio a ritroso nel tempo che fu, indietro fino agli anni ’80. Chiodo giallo di pelle e cappellino d’ordinanza, inforca un paio di occhialoni molto eighties, prima di annegare in un mare di Bollicine. «Benvenuti negli anni ’80, questo è un richiamo tribale», dice. Alla fine si stacca: c’è Gaetano Curreri, al piano suona Anima Fragile. Vasco arriva poi, canta e insieme incantano. E infine si stringono nell’abbraccio più bello, quello di due amici che la vita ha reso complici e uniti come fratelli.
Dopo Ieri ho sgozzato mio figlio e il medley di Delusa, Vasco esce, si cambia e torna con Vivere una favola, poi è la volta di Non mi va, e le mani di tutti si alzano e battono e chissà che spettacolo deve essere vederlo da lassù.
Come nelle favole è una delle "nuove" canzoni che più mi piacciono e ve la ripropongo
Si susseguono poi tante altre bellissime canzoni: Vivere, Sono Innocente, Rewind, Liberi Liberi, e quella voglia che c’era allora tutto sommato è ancora qui. La gente si siede, si stende per la stanchezza provocata dalla lunga attesa. I più impavidi del pit 1 hanno preso posto già la sera prima e 24 ore sono tante. Vasco, invece, dopo due ore suonate e cantate di concerto è ancora lì che scalpita, continuando a cantare Una canzone per te, C’è chi dice no.
A 65 anni, il rocker è in forma come forse non lo era stato mai prima. «L’amore è sopra la paura! E voi siete venuti fin qua perché non avete avuto paura! Noi non abbiamo paura!», urla dal palco.
Su I Soliti Vasco canta con il pubblico alle spalle, poi è la volta di Sally, Un senso, Siamo solo noi, Vita spericolata che si succedono a fine serata.
Siamo solo noi, una delle mie preferite da sempre, con tanto di presentazione per questo l'ho riportata sotto.
Poi il Komandante saluta il suo amico di sempre alla fine di Canzone: «Ciao Massimo, sei sempre con noi, viva Massimo Riva!» Il finale, bellissimo, è con Curreri, Solieri e Braido su Albachiara.
«Grazie, grazie», ripete Vasco sul palco. «Siete fantastici, unici, ce la farete tutti». Il rocker congeda la sua combriccola, ma l’appuntamento è subito «alla prossima».
Che dire, se me lo fossi perso, lo avrei rimpianto per tutta la vita.
Termina sotto una pioggia di fuochi d'artificio con la meravigliosa Albachiara
E per gli amanti del genere, ecco un timelapse di tutto l'evento!
Romanoff racconta tutto il lavoro svolto in questi ultimi mesi, fino all’appuntamento del 1° luglio, ed in coda svela un’anteprima: «Il film-live sarà masterizzato in 7.1 e uscirà nelle sale a Natale, successivamente ci sarà penso un cofanetto blu-ray memorabile. Infine abbiamo commissionato ad Andrea Venturelli di girare un documentario di tutto il work-flow del progetto, dalla sua nascita al suo debutto fino alla prova al cinema».
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui il tuo commento, è gratuito e non è necessario registrarsi, basta scegliere "anonimo" come tipologia di utente.