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GOMORRA 4 - Episodio 11

Trama

Michelangelo si reca a casa dei suoi familiari, che sono riusciti a scampare all'attentato organizzato da Sangue Blu. I suoi fratelli, Saro e Francesco Levante, sospettano che dietro l'attentato ci fosse un accordo segreto tra lui, Patrizia e l'ex boss di Forcella. Mickey nega e il padre Gerlando invoca calma e prudenza ed ordina al figlio secondogenito di stare bene allerta, per lui e per il resto della famiglia.
Circolano malumori anche tra Enzo e Patrizia per l'agguato fallito ai Levante. Sangue Blu sospetta che l'attentato sia fallito per la spiata di qualche terza persona o angelo custode e preme per riprovarci. Anche Patrizia promette vendetta, ma valuta che non è il momento: promette che ci proveranno di nuovo, ma adesso è necessario attendere che si calmino le acque. Invita poi con forza Enzo ed i suoi uomini a lasciare il rifugio che aveva offerto loro a Secondigliano, diventato insicuro e che avrebbe attirato con facilità i Levante e i Capaccio. Michelangelo riferisce a Patrizia dell'incontro con la sua famiglia e la mette in guardia che i Levante stanno sospettando che sia stata lei ad organizzare l'agguato insieme a Sangue Blu.
Il giorno dopo, mentre Michelangelo, donna Patrizia e ’o Ghepardo si dedicano ai loro giri per le piazze di spaccio di Secondigliano, una macchina sospetta inizia a seguirli. Mickey se ne accorge e chiede a ’o Ghepardo di cambiare strada e di attendere. Poi, accertatosi che l'auto sta seguendo proprio loro, gli ordina di tornare a casa. Donna Patrizia però, per affermare la sua autorità, ordina stizzita a ’o Ghepardo di continuare i giri per le piazze. L'auto inseguitrice per un po' cambia direzione, per poi ricomparire al deposito dove il clan è solito ricevere i carichi. Mickey se ne accorge di nuovo ed in serata ha la conferma che il veicolo è stato mandato da suo padre Gerlando. Questi giustifica il gesto come una precauzione nei confronti di Mickey e del resto della famiglia, che è appena sopravvissuta ai tre attentati ad opera dei giovani di Forcella. Michelangelo chiede alla sua famiglia di avere fiducia in lui e si fa garante di ciò che accade a Secondigliano. Poi torna dalla moglie e, venuto a conoscenza che il giorno successivo arriverà un carico di droga, si offre di andare a riceverlo al posto di Patrizia, temendo - a ragione - per l'incolumità di lei e della bambina che porta in grembo. Le propone inoltre di fuggire in Svizzera, contando su un grosso conto in banca che possiede a Lugano. Patrizia rifiuta seccamente la proposta, ribadendo che la sua casa è a Secondigliano e che vuole combattere per il suo territorio fino alla morte.
La notte prima dell'arrivo del carico di droga, un drappello di uomini dei Levante, passando dalla rete fognaria, piazza alcune cariche di esplosivo da cava all'interno del magazzino dove dovrà essere consegnato il carico di droga. Michelangelo intanto è chiamato dal padre che lo invita a recarsi a Bologna per un affare urgente. Dovrà partire l'indomani, proprio il giorno stesso della consegna del carico. Michelangelo capisce che il padre sta tramando qualcosa e si offre di risolvere il problema per telefono, ma Gerlando gli fa capire che non ha altre alternative e che l'ha già perdonato troppe volte. Il giorno dopo, Saro e Francesco si sistemano sul tetto di un palazzo di fronte al deposito dove arriverà il carico di droga ed attendono l'arrivo di essa e di Patrizia per far saltare la carica esplosiva. Ma un'improvvisa retata delle forze dell'ordine farà fallire il loro piano e salverà Patrizia, che però viene arrestata insieme a tutti i suoi uomini.
Genny è informato dell'arresto da Fernando. Anche Azzurra viene a conoscenza della retata e teme che Patrizia in carcere possa parlare, mettendo a rischio Gennaro e i loro affari, legati all'aereoporto. Genny promette che cercherà un buon avvocato per poter fare uscire in fretta Patrizia - che poi è incensurata - prima che possa parlare dinanzi alla magistratura.
In carcere Patrizia viene convocata a colloquio in piena notte dal magistrato Walter Ruggieri, e viene a sapere, seppur incredula, che dietro la denuncia del carico c'è suo marito. Pur di salvarla, Michelangelo aveva capito da subito i piani del padre, che lo voleva mandare per un'inutile commissione a Bologna, e ha preferito avvertire la polizia poiché in carcere Patrizia sarebbe stata più sicura che a Secondigliano. Il magistrato Ruggieri informa Patrizia che nel deposito sono state trovate le cariche esplosive e che Patrizia, senza l'intervento della polizia, sarebbe andata incontro a morte certa. Ruggieri le promette che, in caso di deposizione, la farà uscire immediatamente dal carcere, le darà una scorta e una nuova casa dove progettare una nuova vita con il marito e la figlia. Patrizia si rifiuta di collaborare.
Al colloquio con i detenuti, Patrizia rimprovera il marito della denuncia fatta a suo danno. Michelangelo le dice che non aveva alternative e che l'ha fatto per il bene della sua famiglia e della figlia. Avverte poi la moglie che i Levante proveranno ad eliminarla anche dentro le mura del carcere. La invita quindi a deporre e a collaborare con il magistrato Ruggieri.
Fernando rivela a Genny le ultime novità che ha ricevuto dai suoi informatori in carcere e in particolare riferisce che Patrizia è stata a colloquio per oltre un'ora con Ruggieri. Il boss confida nel silenzio della donna, ma Fernando teme che il magistrato riesca nell'intento di farla parlare. Genny ordina di mandare in carcere un messaggio di appoggio a Patrizia. Ha ancora fiducia in lei, ma continua a ricevere pressioni da Azzurra che, al contrario, temendo che alla fine accetti di collaborare, considera che l'unica soluzione sia eliminarla.
La moglie di Gerlando convince un'addetta della mensa carceraria a nascondere un oggetto tagliente all'interno della minestra, da consegnare di sotterfugio ad una detenuta che in precedenza ha corrotto, con il fine di uccidere Patrizia. L'incaricata dell'omicidio però, viene tradita dalla complice che aveva trovato nella sua compagna di cella e Patrizia, informata da quest'ultima, si sbarazza facilmente della sua attentatrice. Nella rabbia e nella concitazione che riversa nel percuotere la detenuta che la voleva aggredire, donna Patrizia accusa un malore, un'emorragia dovuta alla gravidanza, e viene soccorsa d'urgenza in ospedale.

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