Il Terzo Conto Energia, in scadenza al 31 maggio, è stato cassato dal decreto 28/2011 recante attuazione della direttiva Ue 2009/28/CE, noto anche come decreto Romani o più propriamente come decreto 'ammazza rinnovabili'. E' bene ricordarlo in quanto il nuovo conto energia era stato emanato appena sette mesi prima e la sua esperienza è stata chiusa con tre anni di anticipo senza in compenso fornire nessuna tutela alle imprese per gli investimenti già avviati. Dall'approvazione del decreto sono ormai passati 34 giorni (come si può vedere dal contatore che abbiamo attivato in homepage), e non c’è ancora traccia del decreto attuativo previsto dal provvedimento per definire il regime di incentivazione al fv sostitituvo. In mezzo solo annunci, rassicurazioni, promesse da parte del Governo e nessun documento che possa confortale. In occasione della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, e dunque con l’entrata in vigore del blocco agli incentivi fv, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva rassicurato gli operatori del settore che il Quarto Conto Energia sarebbe stato emanato entro il 10 aprile, ma a questo punto sembra abbastanza improbabile che sia rispettata la scadenza: è infatti assordante il silenzio del Governo sul tema.
Difficile andare avanti così. Perché se resta grande l’incertezza per gli operatori che non riescono ad ottenere risposte chiare su come tutelare i propri progetti e i propri investimenti, un fatto è certo: il decreto sta già producendo effetti devastanti sul settore. Emblematico il caso della Compuprint di Leinì (Torino), attiva nella produzione di moduli fv avviata appena un fa, che rischia di chiudere definitivamente il ramo d’azienda dedicato al fv mandando a casa 250 operai su un totale di 271. Insieme a loro ad essere legato a un filo è il destino di decine di migliaia di famiglie in tutta Italia che hanno legato il proprio futuro al fv. Come intende tutelarle il Governo? E a questo punto, manca meno di un mese alla scadenza, fissata dallo stesso decreto (30 aprile) entro la quale dovrà essere emanato il nuovo regime di sostegno al fv, per poi entrare in vigore a partire dal 1 giugno.
Ci credete che saranno puntuali?
Difficile andare avanti così. Perché se resta grande l’incertezza per gli operatori che non riescono ad ottenere risposte chiare su come tutelare i propri progetti e i propri investimenti, un fatto è certo: il decreto sta già producendo effetti devastanti sul settore. Emblematico il caso della Compuprint di Leinì (Torino), attiva nella produzione di moduli fv avviata appena un fa, che rischia di chiudere definitivamente il ramo d’azienda dedicato al fv mandando a casa 250 operai su un totale di 271. Insieme a loro ad essere legato a un filo è il destino di decine di migliaia di famiglie in tutta Italia che hanno legato il proprio futuro al fv. Come intende tutelarle il Governo? E a questo punto, manca meno di un mese alla scadenza, fissata dallo stesso decreto (30 aprile) entro la quale dovrà essere emanato il nuovo regime di sostegno al fv, per poi entrare in vigore a partire dal 1 giugno.
Ci credete che saranno puntuali?
Grazie per l'attenzione
Cristian
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