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Detrazione fiscale 55%, la Camera chiede di stabilizzarla

È contenuta in un ordine del giorno approvato alla Camera, l’ennesima richiesta del Parlamento di rendere permanente l’agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici che scadrà il 31 dicembre 2011. Nella premessa dell’odg, i deputati promotori ricordano che nell’attuale grave crisi economica gli investimenti in edilizia di qualità, in risparmio energetico, fonti rinnovabili, innovazione, ricerca e in generale nella ‘green economy’ rappresentano un importante volano per la ripresa economica dell’Italia e contribuiscono al rispetto dell’ambiente, alla competitività e al soddisfacimento delle esigenze delle persone, delle comunità, dei territori. Inoltre, l’Italia ha già assunto in sede internazionale importanti e vincolanti impegni di riduzione delle emissioni di CO2nell’ambito del programma “20-20-20”. In questo contesto - continua l’odg - l’agevolazione fiscale del 55% ha fino ad oggi riscosso un enorme successo, come dimostra un’indagine Cresme-Enea: il volume complessivo di interventi al dicembre del 2010 è stato di 11,1 miliardi di euro per un totale di 843.000 interventi. Ad oggi, secondo fonti Enea, si è superato il milione di interventi; sono stati attivati ogni anno oltre 50.000 mila posti di lavoro, soprattutto in piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto (leggi tutto). Ricordiamo che la Manovra bis - approvata mercoledì scorso alla Camera, contestualmente al suddetto ordine del giorno - anticipa di un anno la riduzione della detrazione del 55%. Saranno quindi anticipati dal 2013 al 2012 il taglio del 5% e dal 2014 al 2013 quello del 20% per le detrazioni fiscali, disposti dalla Legge 111/2011. I tagli scatteranno però solo se il Governo non riuscirà a varare la riforma fiscale entro il 30 settembre 2012 (leggi tutto). La Camera sottolinea, infine, che gran parte del patrimonio edilizio italiano è di qualità scadente e lontano dagli standard antisismici indispensabili nel nostro Paese e sostiene che, avviando immediatamente un piano straordinario di consolidamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici e privati, non solo si potrebbe mettere in sicurezza gran parte della popolazione, ma si potrebbe rilanciare un’economia legata all’edilizia di qualità, attivare il sistema delle piccole e medie imprese e produrre anche un rilevante effetto sul terreno occupazionale.
Speriamo che lo facciano davvero
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