Approvato all’unanimità il disegno di legge di "Modifica e integrazione della legge regionale di tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia" a firma dell’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, un disegno di legge che modifica l'interpretazione della Legge regionale 14/07. La procedura, secondo questa variante alla normativa, prevederà non più l’approvazione obbligatoria da parte delle commissioni, ma un regime di “silenzio-assenso” che si concretizzerebbe a 90 giorni dalla richiesta. Non il primo tentativo di far prevalere gli interessi economici su un patrimonio italiano come gli ulivi secolari pugliesi.
In pochi giorni si sono già raccolte migliaia di firme per chiedere al governatore Nichi Vendola di bloccare subito l'iter di una pericolosa follia, adatta a facilitare scempi di cui non si avverte necessità. All' indice edilizia, strade, fotovoltaico a terra e impianti per biomasse, dove si sospetta siano destinate le potature delle piante capitozzate e pure l' olio. In Puglia ci sono 60milioni di ulivi. Di questi, 5 milioni sono delle vere opere d’arte della natura. Inoltre sono un patrimonio UNESCO dell’Umanità, anche perché l’olio d’oliva che da essi si ricava da millenni è l’alimento principe della dieta mediterranea questa dichiarata appunto patrimonio dell’ Umanità dall’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization). Un caso in cui rinnovabili e ambiente si scontrano. Una situazione delicata dove da una parte c'è un volto storico e magnifico della Puglia, gli uliveti, che andrebbero tutelati come difese agroforestali, e dall'altro lo sviluppo della produzione di energia pulita.
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