Oggi Google dedica il suo logo Doodle a Nicolas Steno, danese ma toscano d’adozione. Il suo vero nome è Steensen Niels. Il logo riprende uno dei suoi studi più significativi, quello della geologia e dello studio dei vari strati che compongono la Terra. Medico, naturalista e geologo danese, noto con il nome di Stenone, nacque a Copenaghen il 1638 e morì a Scwerin nel 1686. Studiò a Copenaghen, ad Amsterdam, dove fu amico di Spinoza e a Leida. A Parigi, nel 1664, conobbe Swammerdam. Poi su invito del granduca di Toscana Ferdinando II, si recò a Firenze dove conobbe il Malpighi e dove restò a lungo salvo un breve periodo dal 1672 al 1674 in cui occupò la cattedra di anatomia all’università di Copenaghen. Il periodo trascorso in Italia fu particolarmente fecondo per Steensen. Qui condusse importanti lavori di anatomia: Disputatio anatomica de glandulis oris, Observationes anatomicae, de musculis et glandulis. Nel 1667 studiò l’ovario dei pesci selacei ed emise l’ipotesi corretta che tutti gli animali, compresi i vivipari, si riproducessero mediante uova. Successivamente studiò anche il cervello. La sua ipotesi che la sostanza bianca del cervello fosse di natura fibrosa e che la distribuzione delle fibre seguisse uno schema definito, in funzione della diversità delle sensazioni e dei movimenti, è una ipotesi tutta moderna. Un importante contributo alla paleontologia di cui può considerarsi uno dei fondatori, fu quello della corretta interpretazione dei fossili. Si tratta di studi che risalgono al 1669. Fu già fornita da Leonardo da Vinci. Ma lui intuì anche la possibilità di utilizzarli per ricostruire la storia della Terra. Raccolse infatti in Toscana conchiglie fossili simili a forme viventi nel Mediterraneo. Ne dedusse che le rocce relative si erano formate sotto il livello del mare e che i banchi inferiori si fossero formati prima dei superiori.
Questo implicava naturalmente che i banchi rocciosi gradualmente modificassero la loro posizione originaria. Pubblicò queste sue osservazioni nel 1669 e descrivendo l’evoluzione strutturale della Toscana fondò praticamente la stratigrafia. Sempre nel 1669 pubblicò una memoria fondamentale nella storia della geologia in cui descrisse la forma esagonale dei cristalli di quarzo. Convertitosi al cattolicesimo, fu ordinato prete nel 1675, fu nominato vescovo nel 1677 e successivamente vicario apostolico in Germania settentrionale e in Scandinavia.
Di lui Gould disse:
« I vescovi titolari “presiedono” su aree in mano ai pagani, nelle quali non possono perciò fissare la loro residenza: aree nei paesi degli infedeli, come proclama il sottotitolo latino. [...] Come suo vero lavoro, piuttosto pericoloso in paesi protestanti, Stenone si occupò come vicario degli sparsi residui cattolici nella Germania settentrionale, in Norvegia e in Danimarca. »
In estrema miseria e in ancora giovane età morì a Schwerin nel 1686. Il suo corpo fu fatto portare a Firenze dove fu inumato dal granduca di Toscana. La sua acutezza le sue osservazioni basate sempre su fatti precisi e concreti gli assegnano un posto importante nella storia della scienza, anche se il suo nome non è legato a nessuna scoperta rivoluzionaria.
Importante anche il suo De solido (ossia Prodromo a una dissertazione su un solido naturalmente contenuto in un altro solido). Opera che inizia così: “Data una sostanza in possesso di una certa figura, e prodotta secondo le leggi della natura, trovare nella sostanza stessa le prove che rivelino il posto e il modo della sua produzione”.
E poi ancora:
“Se una sostanza solida è simile sotto ogni aspetto a un’altra sostanza solida, non solo per le condizioni della sua superficie ma anche per la disposizione interna delle sue parti e particelle, essa sarà simile anche per modo e luogo della sua produzione”.
Le sue opere principali sono:
De Musculis et Glandulis Observationum Specimen (1664).
Elementorum Myologiae Specimen (1667).
Discours sul l’anatomie du cerveau (1669).
De solido intra solidum naturaliter contento dissertationis prodromus (1669).
Ancora una volta Google dimostra di voler dedicare il suo Doodle a personaggi che sono famosi nei loro campi di appartenenza ma che sono sconosciuti ai più non avendo legato il proprio nome a nulla che sia entrato nell’immaginario collettivo. Ma si tratta di personaggi che con le loro opere e i loro studi hanno contribuito allo sviluppo della nostra civiltà e della nostra scienza, e che per questo almeno per un giorno diventano oggetto di attenzione da parte di tutti i visitatori del colosso di Mountain View.
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