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Una delle due variabili fondamentali controllabili dal fotografo e’ quella relativa ai tempi di scatto, questo parametro non e’ altro che il tempo in cui l’otturatore aperto permette il passaggio della luce verso il sensore/pellicola. Il tempo di scatto e' misurato sulle macchine fotografiche in secondi e frazioni di essi, in un range che, normalmente, va da 1/4000 a 30 sec e ulteriore Posa B, i valori utilizzati in situazioni normali si posizionano intorno a 1/125 spostandosi verso tempi più veloci per situazioni di luce migliore o "congelamento" dell'azione sportiva oppure verso tempi più lenti per condizioni di luce peggiori o necessità di "dinamicità".
La sua funzione principale quindi e’ quella di permettere una corretta esposizione della foto, e grazie infatti ai tempi impostati che possiamo dare al nostro scatto la giusta “esposizione”, ne troppo scura (sottoesposta) ne troppo chiara (sovraesposta) , esistono delle regole sul controllo delle zone scure e chiare per definire i due suddetti parametri e su alcune digitali il piccolo display normalmente ne permette la verifica, ma sta alla sensibilità dal fotografo la composizione finale il termini di luminosità, se l’effetto e’ voluto non esistono regole che impediscono l’uso della sovra o sottoesposizione, in condizione di luce particolare dove e’ impossibile ottenere una perfetta esposizione di tutto il soggetto poi occorre sapere scegliere.
Seconda funzione del tempo di scatto e’ quella di “congelare” l’attimo che stiamo fotografando, e’ infatti grazie al tempo che intercorre tra apertura e chiusura del diaframma che possiamo evitare di ottenere dei soggetti mossi, soggetti cioè che durante il tempo di apertura del diaframma hanno modificato nello spazio la loro posizione impressionando sul diaframma più immagini e rendendo la stessa immagine fastidiosamente non nitida. Pensate ad esempio ad una foto in ambito sportivo. Se volete catturare l'immagine nitida, senza la famosa scia per capirci, dovete mettere un tempo molto veloce. Anche in questo caso però non esistono regole precise, se in alcuni casi infatti i lunghi tempi rendono il soggetto poco gradevole in altri possono fare la differenza tra una foto normale ed una personalizzata, come per l'esempio fotografico sottostante dove il lungo tempo di esposizione ha permesso di conferire all' acqua della cascata una forma più "fluida" e dare movimento all'immagine.
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