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Il progetto Sahara - Riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento

Il progetto, che riceverà un contributo dal Ministero pari a 352.000 euro, prevede un investimento complessivo di 910.000 euroe sarà realizzato con la partnership di Detec - Dipartimento di energetica, termofluidodinamica applicata e condizionamenti ambientali dell’Università Federico II di Napoli, Anea (Agenzia napoletana energia e ambiente)Arin (Azienda risorse idriche napoletane) e la società IdaltermoPrestigioso riconoscimento per Napoli: il Ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto Sahara - Solar-assisted heating and refrigeration appliances, che ha conquistato il primo posto della graduatoria del bando che finanzia i progetti di ricerca volti afavorire l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile in aree urbane.  “Con il progetto Sahara intendiamo contribuire allo sviluppo e al miglioramento della competitività economica di questa importante tecnologia – ha affermato Massimo Dentice d’Accadia, docente del Detec -, attraverso la realizzazione di collettori solari di nuova concezione, ad alta efficienza e basso costo e con la successiva realizzazione e caratterizzazione sperimentale di un impianto dimostrativo da circa 100 kW di potenza frigorifera massima”. In Italia, nel solo settore terziario il consumo di energia elettrica per raffrescamento è attualmente stimato in 15 TWh/anno, quello per riscaldamento in 80 TWh/anno, per un totale di circa 8 Mtep/anno. Pertanto, se i sistemi solar heating e solar cooling arrivassero a coprire il 10% di questi consumi, la riduzione dei consumi finali sarebbe di circa 1 Mtep/anno, con una flessione anche delle emissioni di gas serra di circa 3 milioni di t/anno di CO2. “I prodotti finora realizzati – ha aggiunto Michele Macaluso, direttore di Anea -, confermano le grandi potenzialità dell’energia solare anche per il raffrescamento ad impatto zero, proprio grazie alla tecnologia solar cooling”.



Fulcro del progetto è lo sviluppo di un collettore solare altamente innovativo, seguito dalla realizzazione e sperimentazione sull’edificio di Arin, capace di riscaldare, produrre acqua calda sanitaria e di raffrescare, tutto con unsistema integrato ad energia solare. 
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